Verona, febbraio 1979
Dall' esuberanza e dalla sensibilità della giovinezza, caratterizzata da quella generosità istintiva e spontanea che accompagna l'azione di un vivere ancora verde ed incontaminato, può sempre nascere qualche cosa di valido e di interessante.
È il caso del1' artista bresciano Ilario Mutti, pittore e scultore, che si raccomanda agli intenditori ed agli appassionati proprio per una sorta di candore, che in arte significa sincerità estrema, sgorgante dalle profondità misteriose dell'anima.
Il tema di fondo muttiano racchiude, in pittura, la tematica dell'uomo coi suoi problemi che vanno dal lavoro alla convivenza sociale. L'artista è teso ad osservare, con particolare attenzione, l'evolversi della persona umana lanciata verso la possibilità di una completa affermazione individuale. Nel1'impostazione compositiva e nella soluzione Mutti appare un isolato.
Vive ed opera in un suo mondo che non assomiglia a quello degli altri. Ed è questo, forse, uno dei suoi meriti maggiori.
Non è aggregato a nessuno e non quindi aggregabile. Le sue composizioni recano il marchio della sobrietà e la raffigurazione materiale lascia scorgere sempre il segno di una spiritualità particolarmente sensibile ed attenta. L'uomo giostra cosÌ, nelle sue opere, non soltanto come il più insigne rappresentante del regno animale, ma anche come l'essere dotato di quel1'intelligenza e di quell'ingegno che gli consente di dominare il mondo in funzione di un traguardo immortale, di una vittoria e di un trionfo dello spirito sulla materia.
Si tratta, in fondo, dell'aspirazione più meritoria e più nobile. Il colore, sempre vibrante e spesso piacevole negli accostamenti, diventa quasi una scusa per ricreare una ambientazione ed un movimento che acquistano quasi un sapore di favola trasfusa nella realtà quotidiana della vita.
Mutti scultore può sembrare, a prima vista, un'altra cosa, ma il discorso, invece non cambia sul piano artistico. L'uomo continua a dominare il pensiero realizzatore. Rinvigorisce, però, l'azione creatrice che nella modellazione, sempre ampia e spesso vigorosa, trova accenti più marcati e rappresentativi.
Dovuti, questi, al gioco un po' affascinante dei volumi e delle forme, che Mutti risolve, almeno talvolta, facendo ricorso ad una semplicità quasi estrema, come nel caso di quella maternità religiosa e divina insieme, o ad uno slancio di potenza quasi agghiacciante come nel possente toro abbattuto.
Un'artista, quindi, che va attentamente seguito ed incoraggiato perché ha scelto una strada giusta e feconda. La sua strada, in fondo, che risponde appieno alle esigenze della sua sensibilità, che è evidente nelle opere, ed alle aspirazioni visibili in un discorso così onesto e così promettente come il suo.
Luigi Ceolari